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[Valter Lucchi]

 

Solitario, disteso sul limite
Volto slavato riflessi di vetri

 

 

 

 
     
  Solitario, disteso sul limite

Solitario, disteso sul limite
terrestre del mondo, m'osservo
perso nell'immensità dell'osceno
alla ricerca del centro del sogno;
dentro ai riflessi screziati dell'acque
marine, dove risuonano echi
di lontananze inviolate dall'uomo;
nel profilo di perla che la nube
posa leggera sulla profondità
dell'azzurro; ed ancora, straniandomi,
nella curva elegante disegnata
dalla conchiglia che rotola rapida,
smossa dall'onda che frange spumando.

Odo la voce bianca del silenzio

percorrere la crosta delle cose;
penetrare all'interno riempiendole:
trasmettendo la sacra vibrazione
alla pietra,
alle alghe, al volo ampio
dei gabbiani, alla linfa che trasuda
dalla scorza dei pini sempreverdi.

E' un attimo, s'emerge dall'oscuro
fondo il ricordo di vite passate:
inseguendo la traccia scattante
del cervo; lottando coi lupi;

possedendo le donne. Poi la notte
osservare la volta del cielo.
Il mistero aleggiava intorno ai tuoi passi:
insondabile, pulsante mistero.

Oggi il sapere è frenato colmando
i baratri e ostruendo le arterie.
Continuamente accumuliamo rifiuti:
scorie maleodoranti
le verginità incrostano.

Disseppelliamo il coraggio della tigre!
Tempesta urla! Vortica uragano!
Detergete lo specchio del lago!

Allora forse l'aria, fatta chiara
e trasparente, non s'opporrà al passaggio
consapevole della luce.

Δ

Volto slavato riflessi di vetri

Volto slavato riflessi di vetri
cinturino d'orologio la croce
rosa fucsia focalizza lo sguardo
graziosamente t'attorci leziosa
il seno sobbalzando parte lieve
la mano e il pennello traccia di blu
l'attesa quadrettata e silenziosa
alzi le ciglia chiara trasparenza
alleggerisce ed un cerchio di luce
ruotante intorno al cranio evanescenza
gesti pregnanti ed ineluttabili
evocano il mistero ineffabile
la massa d'oro dei capelli freme
vaporoso respiro d'eternità
una fosforescenza nella notte
era la donna che dianzi inseguivo
malinconica fantasia od ombra
delusa d'erotismo sei gravida
come una suora davanti alla croce
le femmine ora respirano ansanti
il sangue pompa la forza seminale
energia compressa l'eruzione
del vulcano e il balzo della tigre
affondo zanne ed artigli feroce
penetrandoti mi dissolvo dentro
di te consumandomi fuoco e lava
tempestano il tuo sesso voragine
m'inghiotte famelico cannibale
ritorna con la parola che scambi
la sicurezza e la falsa certezza
di questa costruzione immaginaria.

Δ

 

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