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Nelle sere acide, alla luce del Safari, la polvere si
scrostò da un cumulo di sale e verdi storie. Bombardamenti e ripetuti
battiti, come fiori allucinanti, caddero dagli arcobaleni sugli umidi
fienili. Gli specchi si aprirono in dimensioni infinite, come baci di
colori dalle lunghe ali oniriche, Guizzarono come pesci, giraffe ed
allegria, cercando foglie d'oro sulla spiaggia di Aprile.
Sembrava primavera e si accesero anche i templi,
animali in cattività, deliri ed ampie valli: come un vaso pieno d'oro arde
o si congela, così aspettarono i gufi, un caldo e lento sonno. Ora il
grande albero trema, e canta al vento e al cielo: canta e la tigre accorre,
alle porte della primavera!
[Roberta
Marino, Sconvolgimenti] |
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