Tictio dell'orologio

Il tictio della pendola è eterno
(mi scoppia il cervello)
e il mare in lontananza ruggisce
come un leone inferocito;
il vento si lamenta come tigre ferita,
la luna paurosa geme come partoriente
che ha gestato una gravidanza isterica.  

Al di là del mare, al di là della terra,
sotto un cielo freddo e indifferente
grida umane si confondono col fragore
delle bombe che scoppiano e non sanno perché.                                                       

                                        Roma 13/6/1982

                                                                  [Reno Bromuro]

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